Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
L'estate scivolava
Giorno dopo giorno
Come una condanna
Tra andata e ritorno
L'immensa galera
Splendeva tutta intorno
Sulle strade del nostro mezzogiorno
E il tempo in certe sere
Si contava in distanze
E sulla 106 la ferrovia era parallela
Andava verso il nulla
E dal nulla proveniva
E le ore mi facevano più grande
Sullo stretto di messina
Consigliai a salvatore
Di piangere convinto
Solo se qualcosa muore
Mi chiese "come stai"?
Gli dissi "lascia stare
Ho il cuore a pezzi e certe volte vorrei morire"
Passavano i chilometri
E la sete di capirli
Nelle lettere d'agosto
Nei pomeriggi in cui non parli
E furono 100, 1000 e poi 2000
E alla fine smisi di contarli
Smisi di cercare
Un senso nelle cose
Nel sole che moriva
Dietro il filo delle case
Il senso è tutto intorno
È tutto un divenire
Davvero non c'è niente da capire
Taranto, Palermo
Lecce, Barcellona
La piana dei Torlonia
Di Brindisi o Matera
Davvero non pensavo
Che tanta desolazione
Potesse amarmi e scendermi nel cuore
E giù per le statali
L'italia quella vera
L'italia dei più furbi
Coltivata a miseria
L'italia dei padroni
Dei poveri in catene
L'italia che parlarne non conviene
Mi dissero quaggiù
Non cambierà mai niente
I migliori prima o poi
Finiscono su un treno
E se ne vanno a Roma, in America o a Torino
E ritornano per la festa del patrono
Gli scioperi, le armi
Le cattedrali nel deserto
Lo stato dei collusi
E quello degli amici
Ed ecco la tua italia, divisa e fatta a pezzi
Giuseppe, eri solo un idealista
Taranto, Palermo
Lecce, Barcellona
La piana dei Torlonia
Di Brindisi o Matera
Davvero non pensavo
Che tanta desolazione
Potesse amarmi e scendermi nel cuore
Chiusi un poco gli occhi
Oltre le apparenze
E scelsi di capire
E di non giudicare
Chi giudica ha giù preso la strada per tornare
Io, invece, non sapevo dove andare