Daniel Rabiczko
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Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Avrei mai potuto amare una ragazza
Che almeno una volta nella vita
Non avesse sognato d'essere
Amelie Poulain?
E Parigi scorre lenta
Mi chiedi se ho dei sogni da levarmi dalle scarpe
E un sorriso ti si ferma tra la fronte ed il volto
Tu che potresti pure essere nata qua
Tanto Parigi non lo sa
I turchi, i tunisini e gli indiani
I russi, i polacchi e gli italiani
Qualcuno ha lasciato i cannoni a Montmartre
Con l'esercito proprio fuori la città
E i treni vanno veloci
Sui vapori dell'ideologia
In enormi stazioni in ferrovetro
Che quando parti non torni più indietro
Le piazze i mercati le case
La gente che passa e va via
Gli studenti e la polizia
E le battaglie di duecento
Di duecento anni fa
Avrei mai potuto amare una ragazza
Che non avesse qualche cosa di rosso
Un sorriso o un sogno nascosto
Da regalare solo a chi dice lei
E Roma è bella di Maggio
Con l'ombra degli olmi sulle case
Però c'è voluto coraggio
Non ti dissi le solite scuse
E allora ti porto a vedere
I binari della ferrovia
Tra questi discorsi a vapore
Tra chi vive con un po' di poesia
Le strade, i palazzi, le chiese
La gente che passa e va via
Dicevi che qui c'ero nato
Su quest'isola della città mia
Avrei mai potuto amare una ragazza
Che almeno una volta nella vita
Non avesse sognato d'essere
Amelie Poulain?