Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Voi con i vostri caschi lucidi
Della polvere delle strade e del dolore dei vostri fratelli
Voi, cani da guardia delle guardie
Riflessi nello specchio, in equilibrio quasi perfetto
Mi avete preso alle spalle
E non potuto far altro che gridare
Tutto questo odio, pensavo
Non porterà certo a nient'altro di buono
Io e te infatti e da mesi che ormai non ci guardiamo più in faccia
Nel sole asciutto del nostro futuro
Di una giornata, in fin dei conti, potenzialmente tranquilla
Genova
Genova
Genova
Voi e i vostri palazzi d'oro
Colazioni di lavoro
E nel vento l'incombenza
Di un colpo di stato
Voi e le vostre piazze fiorite
Di una democrazia da carro armato
Di ordini e gemoetrie
Da nazismo in prima serata
Verso le tre del pomeriggio
Avevate bisogno di nuovi ordini, nuove divise e nuovi ideali
Perché quelli vecchi erano lordi
Del sangue della gente, del sangue dei vostri fratelli
Le mani sugli occhi ma il cuore sempre da una parte sola
E tu che piangi mentre dici "ma non vedi, non lo vedono
Che così li ammazzeranno?"
Genova
Genova
Genova
E poi tutto è finito, tutto passa
Tra le commedie in nome del bene
Tra chi è uscito pulito
E chi è uscito in catene
E tu mi dici "hai occhi uguali ai loro
Mentre insulti i tuoi migliori amici"
Hai ragione, dio quanto mi vergogno
Dio quanto mi vergogno
E adesso davvero non sento più niente
Tutto è passato
Tutto quanto è così lontano
Genova
Genova
Genova