Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Non si spara sui disertori
Nati in borghi dimenticati
Dove sfuggono alle loro coscienze
E dormono sotto le stelle
Qualche volta ridono, quando non hanno paura
E adesso in fondo alle luci del viale
La polizia spegne gli ultimi fuochi
Nelle notti al fosforo bianco
In cui bruciamo le ambizioni migliori
Per gli ipocriti che al mattino, contano i caduti
Oltre il consumo, che ci consuma gli occhi
Oltre la pioggia che ci batte nel petto
Finché cadremo come cade la neve
Precipitando dolcemente controvento
E cantando in silenzio
Torneremo alla terra
Non si spara sui nostri visi puliti
Incastonati nel traffico di Roma
Che cercano un poco di cielo
Tra le antenne fiorite sui prati
Fino alla luce dell'alba, che comunque verrà
Oltre il consumo, che ci consuma gli occhi
Oltre la pioggia che ci batte nel petto
Finché cadremo come cade la neve
Precipitando dolcemente controvento
E cantando in silenzio
Torneremo alla terra
E a pochi passi dalla frontiera
Con centomila chilometri sul cuore
Ci infileremo nei letti di provincia
Come gli uccelli che cercano di emigrare
Ma con ricordi leggeri
Fatti per non tornare
Oltre il consumo, che ci consuma gli occhi
Oltre la pioggia che ci batte nel petto
Finché cadremo come cade la neve
Precipitando dolcemente controvento
E cantando in silenzio
Torneremo alla terra