Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Daniel Rabiczko
Il ragazzo morto stamattina era pressappoco innocente
È stato ucciso dai cinici peggiori venditori di niente
Il corpo per terra non avrà avuto neanche vent'anni
Disciolto, inghiottito, ammazzato, prima di fare altri danni
Benvenuti nell'era globale della normalizzazione
Quaggiù il futuro lo vendono a rate dalla television
O negli scaffali di autogrill sospesi nel nulla
E scontrini che scoloriscono col passare dei minuti
E in città dirigono il traffico coi mitragliatori
Le loro facce sono fatte di gomma, amianto e cemento
Si muovono in branco alla ricerca della diversità poi la caricano su camion neri e la portano via
Le mie notti sono bianche di luce e non c'è altro da fare
Mi giro e mi rigiro nel letto senza vederne la fine
Alzati, facciamo due passi sul raccordo anulare
Ho un villa in collina con vista sull'impatto nucleare
E un satellite per migliore amico, non mi lascia mai solo
E un ufficiale che ascolta il mio cuore, quando le dico che l'amo
I cingoli dei mezzi pubblici del nuovo millennio
Si fanno strada nelle vie del centro senza memoria
È sabato faremo acquisti col passo dell'oca
Un prestito e avremo anche noi la nostra croce uncinata
E niente e nessuno, mai più, ci potrà giudicare
Perché bruciare la gente è diventata una cosa normale
Il cuore, le stanze segrete scavate nel petto
La resa, i tuoi occhi incantati ogni giorno più spenti
Gli addetti ai servizi mi parlano di promozione
Hanno mani unte di debiti e parole pulite
"Mi ricordo di te che suonavi che eri solo un bambino"
Mi disimpegno con qualche frase di circostanza