Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Mi ritrovo a pensare per caso
A quello che un tempo credevo sarei diventato
Alla luce di un cerchio che forse speravo
Mi avrebbe scoperto trafitto e scaldato
E malgrado i discorsi divisi con te
Se allora avrei immaginato davvero che fosse così
E per quanto mi ritenga contento
Di avere previsto e voluto il mio risultato
Il colore delle mie medaglie non è mai intonato
Con quello del mio vestito
Il riscatto non abita qui
Sapessi ogni tanto godere di essere fatto così
Questo stato è il mio stato
Ci sono nato ci ho lavorato
E assomiglia a me
La forma si evolve costante
Ma chi è circolare non può diventare quadrato
La dolcezza si perde per strada
Nella paura di essere ucciso o ferito
Se avessi parlato con te
Avrei meno sofferto e forse evitato
Di dirtelo qui e di dirlo così
Questo stato è il mio stato
Ci sono nato ci ho lavorato
E assomiglia a me