Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
Elementare come un bacio in una favola
Elementare come il sonno la domenica
Elementare come un'altalena libera
Elementare come un pallone che rotola
Un uomo normale con un'ombra dentro
Osserva l'ingresso del suo labirinto
E il futuro che lo insegue, il passato gli è davanti, ma lui, lui resta li
Con la testa sul volante e un piede sopra il freno
All'incrocio tra il nulla e qualcosa in mente
E poi una mano piccina gli stringi forte un dito e tutto all'improvviso è
Elementare come un bacio in una favola
Elementare come il sonno la domenica
Elementare come un'altalena libera
Elementare come un pallone che rotola
Un uomo normale con il suo dolore, la dote più grande che lui possa avere
E poi sotto i polpastrelli le rughe del suo viso
Gli parlano del tempo
Poi vede quella stanza in fondo al corridoio, dove quando si entra tutto quanto è buio
Così afferra la maniglia respira, chiude gli occhi, apre la porta e tutto è li
Elementare come un bacio in una favola
Elementare come il sonno la domenica
Elementare come un'altalena libera
Elementare come un pallone che rotola