Marlene Kuntz
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Si sposarono in estate
Traversarono le contrade
Fino ai peschi nel cortile
Del podere padronale
Festeggiarono ad effetto
Si schiantarono nel letto
Poi in viaggio senza stile
Sulle spiaggie del grecale
Lei lo amava in qualche modo
E la vita si assestava così
Lui la amava più che poco
E la vita proseguiva così
Con rapidità volgare
Presero a farsi del male
E un fanciullo assai vezzoso
Venne a farne le molte spese
Smisero di far l'amore
Smisero anche di scopare
Smisero di dormire insieme
E smisero di chiacchierare
Lui imbroglione di tenace infedeltà
Alle bassezze la sua lenta deriva portò
Lei che lo attese con inquieta lealtà
Dopo tre anni un amore nuovo si trovò
Un amore nuovo
Non è stato difficile raccontare questa storia
Di ordinario fallimento coniugale
E non fu esattamente impossibile
Accettare per me stesso l'ipotesi dell'abiezione
In fondo pensavo, dovrò fare i conti
Con la crescente contrizione
Passando la vita a vergognarmi
Per un talento giocato davvero molto male
Ma quale errore, quando mi accorsi
Di averla uccisa prendendola a martellate
Quale orrore, quando m'accorsi
D'averla punita massacrandola a martellate
Quale orrore !
Ma quale orrore !
Che mostro sono ! Che mostro sono !
E non so neanche farmi fuori da me !
No, non so neanche farmi fuori da me!
Che mostro sono ! Che mostro sono !
E non so neanche farmi fuori da me !
No, non so neanche farmi fuori da me!
Che mostro sono ! Che mostro sono !
Qualcuno ha voglia di pregare per me ?
Qualcuno ha voglia di pregare per me ?
Che mostro sono ! Che mostro sono !
Che mostro sono ! Che mostro sono !
Che mostro sono !
Che mostro sono !