Giorgio Laneve
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Giorgio Laneve
Diceva mamma Terra a babbo Mare:
"Con cinque figlie e cinque figli
Ormai possiamo finalmente riposare
E passare la vecchiaia senza guai"
Rispose babbo Mare: "I miei figlioli
Han tutti da pensare ai fatti loro
Già è molto se si sbrigano da soli
Senza portare a noi altro lavoro"
La buona, vecchia Europa qualche volta
Soffre ancora di male d'intestini
Però è saggia, educata, austera e colta
E vuol tender la mano ai suoi vicini
L'Asia, gelosa dell'altrui primato
Soffre d'invidia e gioca di malizia
Finirà, se procede in questo stato
Col diventare gialla d'itterizia
L'Africa forse è ancora primitiva
Ama sempre le favole e il mistero
Di smanie e di piaceri non è priva
Naturalmente spesso d'umor nero
È una grande ragazza sbarazzina
L'America, cresciuta in fretta e male
Dal dì che l'han scoperta, poverina
S'è presa un raffreddore colossale
L'Oceania, superba anzichenò
Capricciosa, volubile e slegata
Ha un carattere strano ed è per ciò
Che preferisce vivere isolata
In quanto ai cinque oceani fratelli
Son remoti fra loro e disuguali
Ecco, per cominciare, i due gemelli
Cioè l'Artico e l'Antartico glaciali
Mentre invece il Pacifico furioso
È tutto scatti e collere violente
Più tranquillo è l'Atlantico famoso
Geografo profondo e competente
E l'ultimo è d'umore tanto strano
Che se l'interrogate non risponde
Non se la prende a ama far l'Indiano
Di mutevole azzurro manto d'onde
Terra E Mare was written by Giorgio Laneve & Gianni Bobbio.