Giorgio Canali
Giorgio Canali
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Giorgio Canali
Giorgio Canali
Giorgio Canali
Giorgio Canali
Giorgio Canali
Giorgio Canali
Giorgio Canali
Giorgio Canali
Giorgio Canali
In là, più in là della periferia vediamo gente in fila a gettar via la propria sfiga giù dal cavalcavia
E tentiamo di fermare il tram che ci viaggia in testa, questo 13bis che non s'arresta mai
Non prende passeggeri, gira in tondo e basta a rimestare pensieri
Come quando seguiamo nel cielo con il dito una scia sperando alla fine di trovarci Dio
Non ci salta in mente che, più prosaicamente, quella trajettoria ci porta all'aeroporto di Rio
Dove atterrano come deportati piccoli-medi imprenditori condannati all'infarto da amplesso
Che poi Dio lo trovano lo stesso
E udiamo il sinistro fragore di 100.000 canzoni d'amore muovere inesorabili come carri armati su di noi
Di fronte a ovvietà fulminanti come il fumo è letale dimentichiamo verità più evidenti:
Le fucilate fanno molto ma molto più male. Si sta come dopo l'autunno le foglie
E bagliori e boati lontani, troppo indistinti per lasciarci capire se sia la tempesta o il consueto tranquillo operare dei cannoniE udiamo il sinistro fragore di 100.000 canzoni d'amore muovere inesorabili come carri armati su di noi
Udiamo il sinistro clamore di 100.000 lolite in amore muovere inarrestabili come truppe da sbarco dall'est
Scorgiamo il distinto bagliore di 100.000 autodafé