L’ho imparato da mia madre
Che lo diceva sempre a mio padre
Che tutti gli uomini sono bugiardi
Bevono giocano e tornano tardi
Tutti uguali, tutti uguali
Ma nel mio letto poi alla sera
Mi si insegnava un'altra preghiera
Facci, o signore, tutti quanti
Tutti buoni, tutti santi
Tutti uguali, tutti uguali
Io venni su tra vecchie case
E panni stesi ad asciugare
Le stesse facce, gli stessi confini
Gli stessi giochi, gli stessi bambini
Tutti uguali, tutti uguali
Il primo bacio a tredici anni
L'ho dato a uno che aveva vent'anni
A lui soltanto ho detto ti amo
E allora ho pensato che forse non siamo
Tutti uguali, tutti uguali
E se con lui è durato ben poco
È stato giusto, non era che un gioco
Ma senza amore il mio calendario
È una sfilza di giorni come un rosario
Tutti uguali, tutti uguali
E anni e anni a ritrovarsi
Con cento altri cui aggrapparsi
Ma anche chi si diceva mio amico
In fin dei conti non mosse mai dito
Tutti uguali, tutti uguali
Adesso parlo come mia madre
Quando diceva, rivolta a mio padre
Che tutti gli uomini sono bugiardi
Bevono giocano e tornano tardi
Tutti uguali, tutti uguali
Ma sono pronta a rinnegarmi
Basta che tu ti fermi a guardarmi
E già mi trovi nella tua rete
E cosa m’importa se in fondo voi siete
Tutti uguali, tutti uguali!
Tutti uguali was written by Luigi Albertelli & Bruno Tavernese.