Padrone, sui miei fianchi non c'è terra più da arare
Né rami che potrai tagliare
Posso accenderti il fuoco e dirti: "Resta qui, rimani"
Io son quella di sempre fra le tue mani
Ma non parlare più, padrone, più d’amore
Stagioni ne ho viste anch'io passare sul corpo mio
E il caldo più caldo e il freddo ho sopportato io
Io, con tutto l'orgoglio mio
La polvere ho morso io
E ho visto cadere giù foglie e stelle
No, stavolta ti dico no
La stessa insolenza, no
La tua indifferenza, no
Stavolta no
E una volta di più per me che senso ha
Dopo tante sconfitte averti per padrone
Della mente, del tempo che va
Padrone, strappare un morso del tuo pane, senza fame
Riflesse negli occhi tuoi le morte stagioni ormai
Non portano più il tuo nome, meglio se tu vai
Padrone was written by Luigi Albertelli & Damiano Dattoli.