Nessun saluto all’assassino

[Strofa]
Ho preso una bacchetta, ci ho messo sopra una fede
L’ho seguita imperterrita alla lettera per la mia sete
Ultima delle mete, uno scoglio, con una bottiglia
Dentro un fogli con scritto “Seguimi fino alla fine del sogno”
Non capivo mi guardai intorno, dietro me c’era mio nonno
Venuto a mancare gli chiesi se fosse solo un sogno
Disse sì, poi svanì, allora presi il respiro
Come prima del vagito, mi lanciai nell’acqua e spezzai l’attrito
Domanda spontanea quando caddi nel riflesso
Sensazione estranea di trovarsi davanti a sé stesso
Ovunque sia il nesso della fantasia, io impietrito
“Fammi tornare di getto alla realtà”, ne venni inghiottito
Ero nello stomaco, affianco alle interiora
Il buio scese troppo presto in quella sera allora
Dentro la balena presi l’accendino, creai l’aurora
Il petrolio da lei inghiottito prese fuoco per qualche ora
Credo che emerse dall’acqua mentre era già giorno
A mo di petroliera sputò fuoco dallo sfiatatoio
Ed io qui a bruciare dentro Moby Dick
So che dall’acqua infiammata qualcuno mi portò via da lì
Era il capitano Achab, mi venne donata l’aria
Con la barca mi portò sulla spiaggia da dove partii
Mi salutò con un abbraccio e un bacio sulla guancia
Disse “Non perderti di nuovo in questa caccia” e io dissi “Sì”
Uccisi per la prima volta, forse l’ultima
Tornai alla realtà solo quando toccai terra
Mi svegliai per la prima volta, forse l’ultima
Il letto era un mare prima del suono della sveglia