Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Quanto è importante la narrazione
Per farci cogliere da una vera emozione
Che ci sconvolga per bene come può fare un film
Ad esempio sui deportati
Che a guardarlo ci diciamo “mai più”
E poi se un dramma affine
Ci è ogni giorno sotto gli occhi, ad esempio alla tv
La realtà ci droga e non sentiamo nulla
Se non fastidio
Per le coscienze immacolate?
È la realtà che ci disintegra
E nulla c'è che ci reintegra
Quanto è importante la narrazione
Per riportarci a una vera emozione
Con le retoriche bandite
E il pianto a vuoto rinsecchito, risucchiato, svanito
Che si rifiuti del disdegno posticcio
Del compianto un po' molliccio
E di una commozione che si accende solamente
Fra una bistecca sul fuoco
E una mela gustata poco a poco?
È la realtà che ci disintegra
E nulla c'è che ci reintegra
Quanto è importante la narrazione
Per ricondurli a una qualche emozione
Che non sia il fiato populista della pancia
Quelli che non hanno la lungimiranza
La memoria, la pena, l'indulgenza
Che hanno in testa il tornaconto
E sequenze di presenti ammonticchiati
Sul nulla di esistenze accartocciate
E poi schiacciate, rase al suolo, appiccicate
All'ignoranza e all'insipienza?
È la realtà che ci disintegra
E nulla c'è che ci reintegra