Marlene Kuntz
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Marlene Kuntz
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Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Marlene Kuntz
Perché non governi la tua lingua?
Perché non ammutolisci un poco?
Perché, se ti si ribella il sangue
Non provi a giocare questo gioco?
C'era una volta la Parola
E poi la Parola fu tradita
Togliti i panni da Iscariota (Giuda!)
E indossa una bella museruola
“Se fossimo capaci di tacere
Quanto ci riesce facilmente di parlare
Avremmo un'esistenza più felice”
Lo dice il saggio e ci si può fidare
Lo so che ti piace intervenire
E che ti esonda la bocca vanitosa
Ma quanto è triste tu non sappia capire
Che forse la cosa più preziosa è stare qua
A riflettere un po'
Sulla fecondità di una quiete immobile
Stare qua
Ad avvantaggiarsi un po'
Della fecondità di una quiete immobile
Fammi ascoltare il tuo silenzio
Prova a scoprire che puoi farlo parlare
Non c'è bisogno di farne una sentenza
Col tuo non dire potresti conquistare
Potresti, udire, potresti disprezzare
E poi capire, se serve accusare
E in ogni caso - mettila in archivio -
Anche lo stolto se tace sembra un savio
Vieni qua a riflettere un po'
Sulla fecondità di una quiete immobile
Stare qua
Vieni qua ad avvantaggiarti un po'
Della fecondità di una quiete immobile
Di ciò di cui non sai
Meglio non dire mai
Molto sa chi non sa
Se tacere sa
Di ciò di cui non sai
Meglio non dire mai
Molto sa chi non sa
Se tacere sa
Di ciò di cui non sai
Meglio non dire mai
Molto sa chi non sa
Se tacere sa
Di ciò di cui non sai
Meglio non dire mai
Molto sa chi non sa
Se tacere sa