Lo Sterminio

Camminavo in un luogo che il cambiamento ha strappato via da me...
C'erano i resti defunti di paesaggi che si vedevano da qui...
Vaghi rumori, remoti odori, bianchi colori, vecchie canzoni
Testimonianza di quel che non c'è più...

Era come camminare in un campo di guerra dopo l'esplosione...
Sentivo il peso del mondo che impietoso incombeva su di me...
Sentivo la terra sotto ai piedi mancare, preda dei mutamenti...
Un groppo in gola tormentava il mio fiato, ma io

Volevo il mondo... Dov'era il mondo?
Ora c'è cenere tutt'intorno...
Cenere e sangue di chi ha sperato
Che un giorno sarebbe ritornato
Un giorno pregno di gioia e amore
Il frutto di una rivoluzione
Il nostro sogno ad occhi aperti
Che come un sasso ci spezza i denti...

Mille e altre annate passate a vagare al buio delle frustrazioni
Simile ad un cielo plumbeo che inghiotte tutte quante le emozioni...
Ma se la storia ci può insegnare che dagli errori si può imparare
È vero che poi nessuno impara mai, e poi mai, e poi mai, e poi mai, e poi mai...

E avanti, avanti coi vostri stermini!
E avanti, avanti coi tabula rasa incessanti!
E avanti, quella macchina va avanti
Sempre più avanti, senza mai tornare indietro
Perché lo sterminio non conosce confini...
Lo sterminio non conosce riposo...
Lo sterminio non conosce pietà...
Quello che vede lo distruggerà...
Quello che vede lo disarmerà...
Quello che vede lo demolirà...
Quello che vede lo soppianterà...
Quello che vede lo seppellirà...
Lo cancellerà...
Lo sterminerà...