I musicisti sono matematici
Sono dei logici con l'acqua alla gola
E anche inquilini di quell'universo sfitto
Che non potrebbe abitare la parola
Sono i profeti del mistero del silenzio
I tiratori scelti della fantasia
Credono solo nel reticolo sensibile
In cui la violenza incrocia la malinconia
Sono i cantori muti di metropoli
Carta vetrata scivolata nella gola
Oppure sono nati contadini
E allora cantano per un'estate sola
Caduti al mondo come da una cometa
Consumatori di mancanza di memoria
Non riempiranno mai i tuoi libri di storia
Come i girovaghi non riempiono una meta
I musicisti stanno tra parentesi
Sono i due punti tra la musica e la vita
Appesi al cielo da troppa forza centrifuga
Toccano spesso anche la terra con le dita
Fanno i funamboli sopra una corda tesa
Tra un soffio e l'altro di un cuore mai maturo
Sul marciapiede frequentato dal rumore
Sono la variabile presente del futuro
I musicisti vivono sui treni
Per timidezza e perchè è terra di nessuno
Non si può dire che non amino la notte
O che non sappiano resistere al digiuno
La loro anima ha dei colpi di vertigine
Tra la paura, la dolcezza e l'incoscienza
Muoiono forse per un colpo di triangolo
Mai di dolore e nemmeno di coerenza
I musicisti sono dei falsari
Nessuna anagrafe li ha ancora registrati
Sono dei malviventi senza un'anima gemella
Non sono un esercito e nemmeno disarmati
Come ingegneri di una macchina invisibile
Che è impossibile azionare con la mano
Come le pulci acrobatiche di un circo
Retto dall'anima algebrica di un nano
Contrabbandieri di sospiri e aria compressa
Sotto le regole innocenti degli accordi
Per ritrovarsi poi continuamente in perdita
Di fronte all'ordine enigmatico dei sordi
Agenti segreti stipendiati dall'ignoto
Secondo alcuni, discendenti da una spia
Perdono il tempo solo per lasciarlo vuoto
E per non diventare una categoria