Gabbia

Sai, ancora cercavo il mio posto nel mondo
(lo cerco ancora)
 poi sei arrivata tu: mi hai accolto
Mi hai baciato come fa uno sbronzo con la tavoletta del cesso
Dopo sei gin tonic (anche sette)
Come da complesso collasso, ti ho sostenuto una nottata infinita
Paragonabile a un eone (anche due)
Il peso del tuo braccio sullo stomaco e la la testa chinata sul petto (e il ginocchio rotto)
Avevi la bocca aperta e sbavavi
Ed io ero felice di essere la federa zuppa
(minchia se sbavavi)
La mattina dopo hai lasciato la chiazza nel cesso
E la bava sul cuscino portando via l'amore
E io come un tеlecomando in freezer
Mi son sentito fuori posto
Ma poi pеrché un telecomando in freezer? Boh, vabè

Perché la verità è che non siamo in gabbia
È che ci piace chiuderci dentro a una stanza
Noi siamo la gabbia, calici d’ansia
L'amore è un'impronta in ogni circostanza
Ed ogni passo che fai sai già che finirai con le palle al freddo ed il cuore al gelo
Ed il cuore al gelo
Ed il cuore al gelo
Con le palle al freddo ed il cuore al gelo

“Senti scusa mi puoi passare un attimo i guanti?
“Quali guanti?”
“Si, quelli la”
“Questi?”
“Si, si. Grazie Floss, grazie. Ma mi stavano cosi grandi ieri?”
“Ah non lo so, se non lo sai te…”
“Eh, non lo so non me lo ricordo. Ma erano questi sei sicuro?”
“Ma non li hai usati per levà la terra da quel piantume schifoso in giardino?!”
“Eh, lo so ma c’ho ghiaccio alle palle”
“Eh, colpa dell'amore.”
“Colpa dell'amore?”
“Si”
“Metto le mutande di lana”

Calici d'ansia
L'amore è un'impronta in ogni circostanza
Ed ogni passo che fai sai già che finirai con le palle al freddo ed il cuore al gelo
Ed il cuore al gelo