La canzone parla della sofferenza derivante dal dedicare tutta la propria esistenza alla realizzazione di un sogno, che però tarda ad avversarsi. Il prezzo da pagare è molto elevato, ma in tutto questo dolore e questa imperfezione, forse c'è della bellezza.
Quanti anni che mi togli
Mi restano pochi giorni
Ho un'idea fissa che non mi togli
I miei neuroni simili a germogli
In un universo parallelo sono felice
In questo invece sono una fenice
Partorisco stelle danzanti, come Nietzsche
Sempre più vuoto dentro, del quadro resta la cornice
Le nuvole che chiudono il cielo
Io al buio accendo l'ultimo cero
Albe coperte dai palazzi, anime e strazi
Nei tuoi occhi: cyberspazi
侘寂
Anni di attesa
Incassare senza resa
Demoni e fantasmi
Sconfitte, cadute, orgasmi
Solitudine e dolore
Depressione e niente amore
Morire mille volte
Uscire dalla coltre
Non trovo la luce, il tempo ricuce
Lo schiavo produce, il male seduce
Reggere il peso, muti
Niente pause e niente aiuti
Continuare a crederci, restare in piedi eretici
Canto versi ermetici, e=mc
Mattine senza alba, notti senza calma
Enorme luna gialla, resta a galla
Almeno tu
侘寂
Ogni volta che non assomiglio agli altri e sto male
Penso che più una cosa è rara e più vale
侘寂