[Testo di "Verne"]
[Ritornello]
Non ci sono scuse, tocco cervelli a mani nude
Giri di parole, congetture
Vivessi come vetro, saprei cosa c'è dietro
Annullo le paure, paure
Zattere di carta, fare sogni da fermi
Non serve, non serve, non serve
L'aria gelida da oriente, si sente
La mente è il cuore del mio viaggio, Giulio Verne
[Strofa 1]
Ingoio belve, le risputo sempre
La riassumerò così: Halka-Selzter
Praticamente io tiro controcorrente
Pallone in faccia, mi sale la febbre, aromantico Centerbe
La vedo ardua, gente
Viaggio poco in verità, lo dico apertamente
Svarionato da sempre
Nel buio sopravvivo di riflessi, sì, catarifrangente
Di notte, ombre con un fare familiare e pare
Che tutte seguano me, che cazzo c'esco a fare
Far West fra lampioni e addobbi di Natale
Strade asfaltate luccicano e a me mi pare il mare
E allora nuoto e mi tuffo, anzi prima mi tuffo
E poi nuoto, scusa, l'ordine è casuale
C'è che mi piace quando tutto tace
Sulla brace i miei pensieri fondono le gradinate
E se mi ci stendo su
E il fuoco non lo sento più
Un fachiro ad orecchie mozzate
Cresce l'ansia e mi dispiace
Quando sento qualcuno andar via, amore
Fortuna non vivo a Linate
Fortuna che sono nottate predestinate
Poeta vate come Mallarmè
Per questo appena avverto un dissesto, io sterzo
Non saltano nervi né coronarie
Gabbiano di città, va da sé
Nel buio sbatto contro i pregiudizi dei fantasmi
Uguali a voi in verità
Bidoni colmi dentro e fuori
Come scogli vi sorvolo per necessità
Benché sia già notte da un po'
Mi affido alla luna, che è l'unico aiuto che ho
Lo so, la vita è una fiera domenicale
E non ti dico il freddo, lascia stare
[Ritornello]
Non ci sono scuse, tocco cervelli a mani nude
Giri di parole, congetture
Vivessi come vetro, saprei cosa c'è dietro
Annullo le paure, paure
Zattere di carta, fare sogni da fermi
Non serve, non serve, non serve
L'aria gelida da oriente, si sente
La mente è il cuore del mio viaggio, Giulio Verne
[Strofa 2]
Giro la testa prima qua poi di là, Wimbledon
Ma le idee scappano là e poi di qua
Mai d'accordo col mio tono di colore, sarà l'indaco?
Chi lo sa, mischiato col buio non si vedrà
Pensavo al sonnambulo, merda, che vita fa?
Un po' come un folle, gira a folle per la città
Come la mia funivia d'amore, si sa
La prima vera neve a primavera, Dalidà
Di notte donne con un fare minaccioso e oso
Guardarle male, ho visto l'odio e c'hanno il volto ombroso
Non c'è modo di alzare il volume a 'sto coso
Il cuore mio lo sento sempre meno bellicoso
Bello cosa, bello un cazzo, animo ferroso
Il mio riflesso su una Golf passa mostruoso
Ho il volto di chi non dorme più, come Christian?
No, come una mamma sveglia per il suo moccioso
Mo ce lo so e il borderò lo firmerò col Vermut
Mi immagino zombie stare in piedi a stento
Osservo con l'acume di un vecchio scout
Che ha come sagoma l'eco dell'universo, wow
Il suo ricordo non mi tenta
Questo è il mio viaggio, questa è la mia testa
Ti vedo ben delineata in mezzo alla tempesta
A tutto il sangue che c'ho perso, sembra Sectumsempra
La strada come l'ho presa l'ho persa
La mantide non prega, la mantide pensa
A come darti tutto e a rubarti l'essenza
Al centro di 'sta piazza che mi pare immensa
Benché sia già notte da un po'
Mi affido alla luna, che è l'unico aiuto che ho
Lo so, l'amore è una fiera domenicale
E mai che faccia un affare
[Ritornello]
Non ci sono scuse, tocco cervelli a mani nude
Giri di parole, congetture
Vivessi come vetro, saprei cosa c'è dietro
Annullo le paure, paure
Zattere di carta, fare sogni da fermi
Non serve, non serve, non serve
L'aria gelida da oriente, si sente
La mente è il cuore del mio viaggio, Giulio Verne