Claudio Sirigu
Claudio Sirigu
Claudio Sirigu
Claudio Sirigu
Claudio Sirigu
Claudio Sirigu
Claudio Sirigu
Claudio Sirigu
Claudio Sirigu
Claudio Sirigu
Claudio Sirigu
Claudio Sirigu
Claudio Sirigu
Al primo respiro nessuno è capace
Di guardarsi intorno per memorizzare
Da dove iniziano le strade , il proprio big bang
Le cose più belle le porti nel cuore, le foto più vecchie in uno scatolone, lontane, così distaccate ma contengono te
Non so che significhi essere padre, non so che si provi prima di morire
So solo che da qualche parte c'è qualcosa per me
Da tutta una vita mi provo a cercare
In ogni frangente importante che ha avuto un suo perché
Potrei definire momento speciale
Quel briciolo di estate dentro al suo cuore
Scambiarsi parole guardando albeggiare con lei
Ci furono giorni in cui la vidi star male
Poi smise di piangere e le colsi un fiore
Ed è un po’ come se la sentissi ancora accanto a me
Scontato che tutto dovesse finire
Quel giorno in cui sarei voluto partire
La strada che scelgo di prendere inizia da qui
E se non trovassi alcuna indicazione
Tra portici scuri e sentieri di pietre cadessi
Preoccupati di ricordarti di me
Quanto male in me
Quanto mare c'è
Che mi aspetta per poter rinascere
Per sconfiggere le mie paure più intime
Ricomporre il quadro da tutti i flash
Poi scattare una foto e sorridere
Tutto quello che scelgo lo scelgo per me
Tra rovi e cespugli barche abbandonate
La sabbia tra i piedi la pioggia che piove
Una grotta, qualsiasi riparo va bene per me
La ghiaia finissima in mezzo alle strada
Le case di sera hanno un altro colore
Ed ancora mi fermo a guardare ogni luce che c'è
Quando ero più piccolo pensavo che amare
Mi avrebbe potuto completare e invece
È un tassello, il più scomodo, serve ma da solo non va
Quando sarò vecchio penserò che se avessi amato con tutto il mio cuore tutte le persone
Ora sarei migliore di te
Quanto male in me
Quanto mare c’è
Che mi aspetta per poter rinascere
Per sconfiggere le mie paure più intime
Ricomporre il quadro da tutti i flash
Poi scattare una foto e sorridere
Tutto quello che scelgo lo scelgo per me
Saluto gli affetti che sto per lasciare
Che un giorno mi ritorneranno a trovare
Io lascerò le porte aperte come so che si fa
Seduti ad un tavolo dentro a un locale
Davanti a una pigna di bottiglie vuote ci racconteremo com'era la felicità
Magari avrò dimenticato il mio nome, magari avrò trovato e perso altro amore
Oppure finirà tutto prima e più niente accadrà
Qualsiasi sentiero ha un inizio e una fine, io ho ancora un altro appuntamento lontano da qua
Quanto male in me
Quanto mare c'è
Che mi aspetta per poter rinascere
Per sconfiggere le mie paure più intime
Ricomporre il quadro da tutti i flash
Poi scattare una foto e sorridere
Tutto quello che scelgo lo scelgo per me
Time lapse was written by Claudio Sirigu.