Vincenzo da Via Anfossi
Vincenzo da Via Anfossi
Vincenzo da Via Anfossi
Vincenzo da Via Anfossi & Ivan Granatino
Vincenzo da Via Anfossi & Guè
Vincenzo da Via Anfossi
Vincenzo da Via Anfossi & Loretta Grace
Vincenzo da Via Anfossi
Vincenzo da Via Anfossi
Vincenzo da Via Anfossi &
Vincenzo da Via Anfossi
Vincenzo da Via Anfossi & Caneda
Vincenzo da Via Anfossi
[Testo di "Settanta"]
[Intro]
Ok – questa è la storia di Milano negli anni 70
Vista con gli occhi di chi veniva dal sud
Come quelli dei miei genitori – ascolta
[Ritornello]
Era Milano fra' – anni ’70
Il Duomo bianco e la nebbia nelle strade
Gli anni di piombo la fame della politica
Visti con gli occhi di chi veniva dal sud
Era Milano fra' – anni ’70
I ragazzini in strada – la mala giù nel club
Il freddo nelle vene – i sogni nelle vetrine
Visti con gli occhi di chi veniva dal sud
[Strofa 1]
A quel tempo Milano sembrava crescere senza mai smettere
Il lavoro c’era – bastava scegliere
Era salito con la moglie volevano figli
La casa – con l’acqua calda nei bagni
Da li a poco – le mani spaccate dal freddo
I soldi servono a mangiare un piatto caldo
Corredo chiuso in valigia nelle stanze vuote
Non lo può usare – sua figlia l’avrà in dote
Le tasche come cucite dal vile destino
La casa popolare occupata al mattino
La moglie cresce figli come quelli degli altri
(piccoli) ma con la forza di alzarsi
L’estate giù al paese – con la famiglia in famiglia
Sai a malapena si coprono spese
Vede gli amici mentre giocano a carte e capisce
La vita è una partita e l’ha messo da parte
[Ritornello]
Era Milano fra' – anni ’70
Il Duomo bianco e la nebbia nelle strade
Gli anni di piombo la fame della politica
Visti con gli occhi di chi veniva dal sud
Era Milano fra' – anni ’70
I ragazzini in strada – la mala giù nel club
Il freddo nelle vene – i sogni nelle vetrine
Visti con gli occhi di chi veniva dal sud
[Strofa 2]
Lavora duro in silenzio sotto gli sguardi dei capi
Finché la sera non ha forza per darle i baci
La madre stringe il bambino non scende più a patti
La fede – consumata lavando quei piatti
Apre gli occhi davanti all’eccesso
Il mondo nuovo l’attrae – ma prima viene l’affetto
Negli sguardi della gente c’è solo distacco
Capisce cosa dicono anche se parla dialetto
Cerca i sogni tra le pieghe dei vestiti
Svaniti – persi tra gli strappi dei debiti
Ricuciti come cicatrici nell’anima
E stringe i pugni dicendo devo farcela
Vede il marito mentre esce nel cuore un peso
Nella radio c’è “una lacrima sul viso”
Ma scende piano perché ormai ha capito
È per amore che il suo uomo è cambiato
[Ritornello]
Era Milano fra' – anni ’70
Il duomo bianco e la nebbia nelle strade
Gli anni di piombo la fame della politica
Visti con gli occhi di chi veniva dal sud
Era Milano fra' – anni ’70
I ragazzini in strada – la mala giù nel club
Il freddo nelle vene – i sogni nelle vetrine
Visti con gli occhi di chi veniva dal sud
[Strofa 3]
Ora si trovano soli tra bene e male è il bivio
Nel cuore il rancore fa la more con l’odio
La vita gli ha strappato di dosso quel poco che aveva
Ora è pronto a pagare un altro tipo di pena
La sveglia suona – lascia l’amore nel letto
Per pagare l’affitto strappa il cuore dal petto
La mala gli dà il pane – l’amico parla di rispetto
“compare – ma quale rispetto”
A Natale – in tele solo promozioni
Il cuore piange c’è bisogno di pantaloni
Vede il figlio giocare con i giochi degli altri
Li ho presi in prestito è la scusa che sente dirsi
Tra le lacrime vede quella parte di se
Il figlio cresce e della fame non vuole saperne
Oggi dall’alto vede dov’è arrivato il figlio
Senza rimpianto dice – “ho dato il meglio”
[Ritornello]
Era Milano fra' – anni ’70
Il Duomo bianco e la nebbia nelle strade
Gli anni di piombo la fame della politica
Visti con gli occhi di chi veniva dal sud
Era Milano fra' – anni ’70
I ragazzini in strada – la mala giù nel club
Il freddo nelle vene – i sogni nelle vetrine
Visti con gli occhi di chi veniva dal sud
Settanta was written by Vincenzo da Via Anfossi.
Settanta was produced by Andry The Hitmaker.
Vincenzo da Via Anfossi released Settanta on Tue Jun 24 2014.
Per me è il pezzo più importante dell'album, perché è la storia vera dei miei genitori. Ci ho messo un po' a convincermi a scriverla, perché non volevo dare in pasto al pubblico qualcosa di così personale. Poi, però, ho capito una cosa: non volevo che V.I.P. fosse un album che si rivolgeva al classi...