E guardo fuori dalla finestra e vedo quel muro solito che tu sai
Sigaretta o penna nella mia destra, simboli frivoli che non hai amato mai;
Quello che ho addosso non ti è mai piaciuto, racconto e dico e ti sembro muto
Fumare e scrivere ti suona strano, meglio le mani di un artigiano
E cancellarmi è tutto quel che fai;
Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare
E rido in faccia a quello che cerchi e che mai avrai!
Non sai che ci vuole scienza, ci vuol costanza, ad invecchiare senza maturità
Ma maturo o meno io ne ho abbastanza della complessa tua semplicità
Ma poi chi ha detto che tu abbia ragione, coi tuoi "also sprach" di maturazione
O è un' illusione pronta per l'uso da eterna vittima di un sopruso
Abuso d' un mondo chiuso e fatalità;
Ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare
Ma non raccontare a me che cos'è la libertà!
La libertà delle tue pozioni, di yoga, di erbe, psiche e di omeopatia
Di manuali contro le frustrazioni, le inibizioni che provavi quì a casa mia
La noia data da uno non pratico, che non ha il polso di un matematico
Che coi motori non ci sa fare e che non sa neanche guidare
Un tipo perso dietro le nuvole e la poesia
Ma ora scommetto che vorrai provare quel che con me non volevi fare:
Fare l' amore, tirare tardi o la fantasia!
La fantasia può portare male se non si conosce bene come domarla
Ma costa poco, val quel che vale, e nessuno ti può più impedire di adoperarla;
Io, se Dio vuole, non son tuo padre, non ho nemmeno le palle quadre
Tu hai la fantasia delle idee contorte, vai con la mente e le gambe corte
Poi avrai sempre il momento giusto per sistemarla:
Le vie del mondo ti sono aperte, tanto hai le spalle sempre coperte
Ed avrai sempre le scuse buone per rifiutarla!
Per rifiutare sei stata un genio, sprecando il tempo a rifiutare me
Ma non c'è un alibi, non c'è un rimedio, se guardo bene no, non c'è un perchè;
Nata di marzo, nata balzana, casta che sogna d' esser puttana
Quando sei dentro vuoi esser fuori cercando sempre i passati amori
Ed hai annullato tutti fuori che te
Ma io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri
Persa a cercar per sempre quello che non c'è
Io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri
Persa a cercar per sempre quello che non c'è
Io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri
Persa a cercar per sempre quello che non c'è...
Quattro Stracci was written by Francesco Guccini.
Francesco Guccini released Quattro Stracci on Fri Nov 15 1996.