Paolo Conte
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[Testo di "Pesce veloce del Baltico"]
Vecchi i cristalli tintinnano
Nel trasandato hotel
Luci sinistre han le musiche
Non è il "Guglielmo Tell"
La radio situata nel angolo
Di semioscurità
Sembra una pagoda mongola
Dell'infelicità
Da-dam, da-dam, da-dam
Viaggiatori di commercio
Rifuggiatisi quassù
Piccioni dalle ali bagnate
La pioggia assedia e non smette più
Guardano a turno il telefono
Sempre impassibile
Il loro tempo si sbriciola
Sembra passabile
Da-dam, da-dam, da-dam
Uno dalla scala a chiocciola
Scende da basso e sta
Fermo sul legno che scricchiola
Per la sua vetustà
Sì, venditori vecchi
Incantatori, suggestionatori
La strada fatta là fuori
È stata percorsa già
Da-dam, da-dam, da-dam
"Pesce Veloce del Baltico"
Dice il menu, che contorno han
Torta di mais e poi servono
Polenta e baccalà
Cucina povera e umile
Fatta d'ingenuità
Caduta nel gorgo perfido
Della celebrità
Della celebrità
Da-dam, da-dam, da-dam
Pesce veloce del Baltico was written by Paolo Conte.
“Pesce veloce del baltico” è una frase che sentivo raccontare da mio nonno quando criticava il modo mellifluo e poco serio di tanti ristoranti di offrirti un piatto semplicissimo però ammantato di un titolo che ti facesse pensare a chissà che cosa. L'azione si svolge in un triste hotel sperduto nell...