Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò & Dargen D’Amico
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Più grande del più profondo mare
Così maestoso che ci puoi annegare
Nell'immenso spazio guardo fuori
Duecentoventimila stelle
Impresse nei miei occhi e sulla pelle
A tempestare di diamanti il cielo
Non ero ancora nato, ma
Son certo che da qualche parte
C'era scritto il mio destino
Vestito come un angelo
Un aviatore e il suo veliero
Cavalcando l'infinito
Sogno ad occhi aperti il mondo che vorrei
Dove ho messo da parte un angolo per noi
Se vuoi
E ogni lacrima di pioggia
Sulle curve della terra
Cade lentamente, e quando tornerò
Io ti racconterò
Girando i fogli al calendario
Non mi ricordo più che giorno è
L'ultimo tramonto è forse ieri?
Se vuoi saperlo, a volte canto
Perché del mio silenzio sono stanco
Il vuoto è più potente del rumore
Illuminato dalla vita
Nell'universo sconosciuto
C'è il contatto con l'eternità
E ho viaggiato a 1000 chilometri da qui
Dove freddo e fuoco fan cambiare idea
Ho volato col mio corpo
Sopra il buio dei pianeti
Nella scia luminescente degli anelli
Che tu non vedi
Dimmi, ci credi?
Sul vetro della mia finestra tonda
Ho disegnato un sole
Per quando il sole gira e non c'è più
Ma ho sognato e sogno il mondo che vorrei
Dove ho messo da parte un posto anche per noi
Se vuoi
Né dolore né rimpianto
Alla fine del racconto
Ci potremo ritrovare ancora qui
Ridere ancora
Vivere ancora