Giorgio Gaber
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Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
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Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Mi guardo dal di fuori come fossimo due persone
Osservo la mia mano che si muove, la sua decisione
Da fuori vedo chiaro, quel gesto non è vero
E sento che in quel movimento io non c'ero
A volte mi soffermo e guardo il fumo di una sigaretta
La bocca resta aperta, forse troppo, poi si chiude in fretta
Si vede chiaramente che cerco un'espressione
Che distacco, che fatica questa mia finzione
Cerco un gesto, un gesto naturale
Per essere sicuro che questo corpo è mio
Cerco un gesto, un gesto naturale
Intero come il nostro Io
E invece non so niente, sono a pezzi, non so più chi sono
Capisco solo che continuamente io mi condiziono
Devi essere come un uomo, come un santo, come un dio
Per me ci sono sempre i come e non ci sono io
Per tutte quelle cose buone che non ho ammazzato
Chissà nella mia vita quante maschere ho costruito
Queste maschere ormai sono una cosa mia
Che dolore, che fatica buttarle via
Cerco un gesto, un gesto naturale
Per essere sicuro che questo corpo è mio
Cerco un gesto, un gesto naturale
Intero come il nostro Io
Cerco un gesto, un gesto naturale
Per essere sicuro che questo corpo è mio
Cerco un gesto, un gesto naturale
Intero come il nostro Io