Non la credevo certo così lunga
E obbligatoria questa strada ferrata
Che ci ha concesso dei rifornimenti
Senza il miracolo di una fermata
Davanti a me solo una vecchia donna
Mangia panini e parla di suo figlio
Mi assomigliava
Sono tutti uguali gli occhi degli uomini verso l'esilio
E sono questi gli antipatici antipodi
A metà tra il confine e la vacanza
Dove non basta sommare chilometri
Per definire la lontananza
Verso questa terra di nessuno
Dove la solitudine forse
Darà ancora dei frutti
Perché è impossibile mettere radici qui
Come è impossibile tornare tutti
E così resto incollato a un treno
Attaccato agli alberi che volano via
Con il pericolo della paura
Ma senza il vizio della nostalgia
Resto a guardare le pianure molli
E le colline, le tane di conigli
Già più lontana
Sembrano stanchi gli amici di chi sta in esilio
In questa patria solamente astratta
Dove gli indigeni però sono tutti dalla nostra parte
Perché abbiamo le loro stesse belle facce asimmetriche
E passiamo il tempo a preparare le carte
In qualche modo faranno arrivare
Le nostre dolci promesse di guerra
Da questi antipatici antipodi
A tutto il resto della terra
Non ho lasciato a casa neanche un vuoto
Neanche il mio doppio a farvi compagnia
Il mio futuro, il mio passato remoto
Non saranno pratiche da polizia
Davanti a me una vecchia donna dolce
Mi offre un panino pieno d'insalata
Io la ringrazio
E poi mi fa un segno, c'è una ginestra sulla massicciata