UN CASTELLO, Pt. 4

[Testo di "UN CASTELLO, Pt. 4"]

[Strumentale]

[Strofa]
Ancora un altro giorno chiuso in casa coi pensieri
A volte sono cieli chiari, a volte sono cieli neri
Certe volte sono io, che barrico le porte
E faccio colazione col rimuginio
Altre volte sono gli angeli dell’innocenza
Quelli che versano l’acido sull’esistenza mia
E non mi frega un cazzo di rispondere al telefono
Se dopo di persona non mi vedono, vai via
O restami vicino ancora un ora
Mi serve il tuo calore, non mi serve la tua persona
Ho bisogno di una droga che mi uccida
Non sai quanto ho pensato di levarmi la vita
Ed oggi sono crisantemi, poi sono di nuovo rose
A volte sono cimiteri, a volte campi di mimose
Nonostante gli anni persi in terapia
Bastava mi dicessi “chiudi gli occhi, respira”
Anni persi in camera, il terrore dei tramonti
Le nottate a fare i sogni ad occhi aperti
Di compleanni solo coi miei e le relazioni disastrose
E l’ansia nel dover spiegare cose alle persone
Tutte quelle volte in cui non ho voluto aiuti
Ed ho tenuto tutto dentro come un sacco di rifiuti
Mentre il cielo si fà nero un’altra volta su di me
Ho gli occhi di mio padre ed i polmoni di De Andrè
Vorrei poter resistere, sentirmi solo triste
Ma c’è il diavolo dentro di me, nessun Dio che mi assiste
La prima soluzione è contenuta dentro un blister
La seconda è la mia salma in prima pagina sulle riviste
E mio padre, con mia madre, ha provato a capirmi
Ma nonostante ciò non sa che dirmi
Io l’amore per me stesso l’ho lasciato violentare
Nel caldo dell’estate in mezzo al grano e le cicale