Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò &
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
Andrea Mirò
È notte e ti svegli, braccato dai ricordi
Pezzi distorti di te
Il tempo che non riesci a controllare
Puntualmente tenti di ragionare
Ammesso che ancora tu lo possa fare
Ammesso che ancora possa funzionare
Fissi un punto qualunque nello spazio
Di questo maledetto posto
Il resto sarebbe meglio che sparisse
Troppe son le regole‚ tutte connesse
Crolli e cadi‚ ancora ti rialzi
Fosse possibile salvarsi
Stringi le mani e ti tormenti
Chiuso nella tua follia
Gli occhi scuri sempre assenti
Fa' che vada via
Lungo le pareti guardi avanti
I tuoi riferimenti‚ ma
Ciò che osservi è solo
Questa proiezione di realtà
Poi è ancora notte, un'altra volta notte
Il buio ti perseguita
E cerchi l'inizio e la fine delle cose
Ma quali geometrie e quali formule
E quali luci devi accendere
Interruttori, lampi di memorie
Miriadi di storie
Stringi le mani e ti tormenti
Prigioniero senza Dio
Gli occhi aperti sempre assenti
Dimmi‚ sono io?
Poi ti accorgi che nella mente
I tuoi riferimenti già
Sono cancellati, sono questa
Proiezione di realtà
Si può constatare quasi certamente
Che il soggetto è strano
Molto instabile e vulnerabile
Non si riprenderà
Stringi le mani e ti tormenti
Chiuso nella tua follia
Gli occhi scuri sempre assenti
Fa' che vada via
Lungo le pareti guardi avanti
I tuoi riferimenti, ma
Ciò che osservi è solo
Questa proiezione di realtà
Non puoi liberarti
Fermare solamente
Il fuoco che scioglie
Brucia la tua mente
Non puoi liberarti
Fermare solamente
Il fuoco che in te
Scuote la tua mente
Non puoi liberarti
Fermare solamente
Il fuoco che scioglie
Brucia la tua mente