Settima traccia del concept album “Fenicottero e Zanzara”.
In questo penultimo capitolo Fenicottero è scappato a Roma con Formica, sperando di sfuggire agli insetti che impedivano il suo raggiungimento dell'Età Assiale.
Troviamo i due protagonisti a fare una passeggiata notturna da Piazza Venezia...
[Bridge]
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
[strofa]
Piazza Venezia, ti guardo e dico due cazzate
Un milionario ci guarda da dietro due grate
Non è finito il tempo, stiamo calmi, non è tutto perso
Procedo per gradi tanto fa lo stesso
Primo, cicala, e già tu m’interrompi
Parli di visioni astratte di deliri sugli insetti zombie
Ma ti giuro è tutto vero, ho visto, ho visto tutto, c’ero
E' tutto vero, è tutto vero
Quando ti senti il vuoto addosso dimmi il suo colore
Quando senti il freddo sulle spalle dimmi il suo calore
Ti strapperei gli occhi per non farti vedere chi muore
Poi dritti alla lingua per avere un po’ del tuo sapore
Centro Italia e ti pareva, non c’è alternativa
Gli unici scappati al tempo in cui mai nessuno partiva
Mi guardi in lacrime ti aspetti che io scriva
Ma resto incantato per quanto sei bella, per quanto sei viva
[bridge]
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
[strofa]
Se il tempo è galantuomo, l’abbiamo incontrato prima
Dammi una cartina, voglio distrarmi
Pensare in rima su quattro quarti
E prendo il foglio, il tempo di girarmi
E mi accorgo, che non sei tutto ciò che scorgo
Che la coda dell’occhio percepisce il mondo
Quanto la pupilla nello stato conscio
Stammi vicina, non credi al mio presentimento
Ma stammi vicina, lo sento, lo giuro
E' il momento, non ne sono sicuro
Cosa sta succedendo, stammi vicina
Dammi una cartina, voglio distrarmi
Non ne sono sicuro ma voglio distrarmi
Lo sento, il presente che si rende denso
Stammi vicina, ho un presentimento
Vorrei strapparmi le arterie e bucare le vene per non stare male
Vorrei sniffare toluene staccarmi e congiungermi col piano astrale
Vorrei toccare le stelle e bruciarmi da vittima sacrificale
Vorrei che moriste per essere l’ultimo angelo dell’età assiale
E mentre penso poi mi accorgo che ho perso qualcosa
Ti guardo, sei una ninfa che veste di rosa
Ma sulle tue labbra si fa strada un blu sempre più denso
Basta una puntura per squarciare il cosmo col silenzio
[bridge]
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi per guardarti
Chi non ti ha mai vista non ha gli occhi
[strofa]
Ho trasformato gente in mostri non ne vado fiero
Ho assistito alla caduta, ho visto, ho visto tutto, c’ero
Quando nessuno mi può salvare
Resta solo saltare
Dentro il vuoto il buio il nulla il male il mare
Non riesci a immaginare come sto
Se siamo piccoli come formiche e manco sappiamo volare
Seduti su ste scale, tutto acquisisce senso
Così tanto tempo che ora non ho più il senso del tempo
Ma in questi anni d’oro piove cenere a piazza del popolo
Strappo cartine e poi le arrotolo
Ci immagino con un futuro diverso alle spalle
Mentre le tue parche tagliando il filo ti immolano
No, da qua non si esce vivi l’hai sempre saputo
Mi guardi mentre in lacrime ti osservo muto
Fosse successo prima non mi avresti conosciuto
Ora invece muori accanto a me chiedendo aiuto