Scatto, finzione, movimento nel pestaggio quotidiano che segue il manuale della telebip-bip apatia generazionale, resti li a guardare, fermo,vuoto, nonrimane niente e vagamente ti muovi nel nuovo palinsesto tra caviale, ricchi premi e cotillons, questo è lo show dell'odierno, stai fermo. colpito, numerato, denudato del tuo passato, senza più storia, memoria di un tempo andato, lontano, estraneo, disperso rancore, ambizione, sconforto, voltati: nessun ricordo tra schiuma e barbe finte, spumanti e guerre sante, tra fente popolari come unione tra la gente, la mente in riga è in secondo piano, abbandonata a se stessa e non gli resta l'impulso, convulso, di un ricordo perso, smarrito, cupo, sole azzerato, tra anni di danni, frammenti di sogni, rimani li a guardare e non capisci i segni che vedi, nei muri ancora in piedi, saturi di noia giovanile, chimiche visioni, pelle d'oca e brividi, scendi sul fondo, dentro i nostri spiriti. non ricordi niente. visioni, mute, da angolazioni distorte, contorte, prive della messa a fuoco del tepo, dimenticato, censurato da immagini che appaiono reali, uguali, giorno dopo giorno nella quiete dell'indifferente mobilità dell'immobile, labile realtà di un sogno già visto, sentito, ordinate in sequenze montate e confuse, ti muovi, impreciso tra smazzi di carte truccate rimane il segno netto, sfumato e perduto nel tempo, vago, tra la croce e il nero. non ricordi niente
(Grazie a yackle per questo testo)