Spesso mi chiedo perché
Sto a raccontare i cazzi miei alla gente
Pensa a quelli come me
Che stanno svegli la notte
Cercando le frasi per riuscire a parlar di sé
Non sanno fare nient'altro
Non sanno fare niente
Neanche le lavatrici
Hanno i maglioni sgualciti
E non guardano nenache la televisione
Tranne la notte degli Oscar
E qualche film d'azione
Così ho invidiato la gente che vive a Milano
E le forme di vita di un pianeta lontano
E chi ha perso tempo per capire il mondo
E chi ha perso tutto per scoprirsi a fondo
Avrei voluto scoprire altri punti di vista
E come stanno le cose e dove sei te
Che cosa pensa tua madre
Che cosa pensano i marziani dei capricci terrestri
E di quegli umani buffi
Che giocano a sudoku
E si confondono sempre navigando sul web
Che siamo
Penso che “Milano” più che una canzone su Milano sia una canzone sull'idea che si ha di questa città, dall'esterno, come simbolo, un'ipotesi alternativa del titolo era infatti “Come invidiare Milano”. Negli anni ‘80 era una città che affascinava molto, soprattutto nel periodo in cui ho cominciato a...