Fabrizio De André
Fabrizio De André
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Fabrizio De André
[Testo di "La Ballata Del Michè"]
Quando hanno aperto la cella
Era già tardi perché
Con una corda sul collo
Freddo pendeva Miché
Tutte le volte che un gallo
Sento cantar penserò
A quella notte in prigione
Quando Miché s'impiccò
Stanotte Miché
S'è impiccato ad un chiodo perché
Non poteva restare vent'anni in prigione
Lontano da te
Io so che Miché
Ha voluto morire perché
Ti restasse il ricordo del bene profondo
Che aveva per te
Se pure Miché
Non ti ha scritto spiegando perché
Se n'è andato dal mondo tu sai che l'ha fatto
Soltanto per te
Vent'anni gli avevano dato
La corte decise così
Perché un giorno aveva ammazzato
Chi voleva rubargli Marì
Lo avevan perciò condannato
Vent'anni in prigione a marcir
Però adesso che lui s'è impiccato
La porta gli devono aprir
Nel buio Michè se n'è andato sapendo che a te
Non poteva mai dire che aveva ammazzato
Perché amava te
Domani alle tre
Nella fossa comune cadrà
Senza il prete e la messa perché di un suicida
Non hanno pietà
Domani Miché
Nella terra bagnata sarà
E qualcuno una croce col nome e la data
Su lui pianterà
E qualcuno una croce col nome e la data
Su lui pianterà
La Ballata Del Michè was written by Fabrizio De André.
Mi pare che il protagonista si chiamasse Michele Aiello ed era un emigrato dal sud a Genova.
Erano periodi in cui, rubare un tacchino, si rischiavano cinque anni di galera, e di solito il tacchino lo si rubava per mangiare, non lo si rubava per rivenderlo.
Questo Michele Aiello aveva fatto qualcosa...