Max Gazzè
Max Gazzè
Max Gazzè
Max Gazzè
Max Gazzè
Max Gazzè
Max Gazzè
Max Gazzè
Max Gazzè
Max Gazzè
Max Gazzè
Max Gazzè
Max Gazzè
Max Gazzè
Salutò aggrappato ad un abbraccio
E le mani, veloci, sulla valigia
Un cartone, ignaro e sorpreso
A chiudere il pane fra i libri
Amico curioso a strisce
Come la camicia svogliata
E gli umori tremendi
Colorati per ogni notte in bianco
L'eremita
È un vuoto scalzo che misura il tempo
L'eremita
Cammina la sua vita da solo
Quando decise di partire
E disse "addio" con volto non vero
E lui cammina piangendo storto
E nulla che rifletta il male
Se non, acque immobili
A specchiare l'urlo del silenzio
Oppure un occhio obliquo
Che guarda e ti sorride male
L'eremita
Un aquilone che volteggia nell'aria
L'eremita
Un urlo che scolpisce l'anima
L'eremita coltiva la sua terra
E mischia il ricordo col fango
E l'uomo guarda il suo vestito
Da tempo irriverente
Rumore raro, di natura dormiente
Che mi strappa la voglia di tornare
Dove una folla di eremiti
Organizza abbracci a vanvera
L'eremita
Che conosco, è una memoria di schiena
Che mi invita a pensare
Che non voglio tornare
L’eremita was written by Francesco Gazzè & Max Gazzè.
L’eremita was produced by Max Gazzè.