Giorgio Gaber
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Giorgio Gaber
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Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
Caro Gismondo, come andiamo eh?
Va sempre peggio, eh
Ah, mi sono permesso di portarti un mandarancio
Ma figurati, era il minimo
Non lo mangi?
Aah un palla, bello. O un ricordo? Che simpatico
Dunque avanti, cominciamo: come ti devi mettere?
Braavo. Vedi che quando vuoi capisci, eh? Perché figliolo, la parola è importante, sai? È un suono, una musica! Capisci, eh? Se tu a uno gli fai: "Zitto!", quello sta zitto. Perchè zzz zz zitto.
Se invece gli fai: "Quieto", quello si quieta, perché "Quieto" acquieta, è una musica eh!
Sta a sentire Gismondo: "Amore!", che bello eh? "Amore!". Non ti si apre il cuore eh? "Amore!". Non ti si apre il cuore.
Vabbè.
Ascolta Gismondo, io non vorrei mai essere troppo severo nei tuoi confronti, ma neanche permissivo eh. Avanti mangia il mandarancio.
Certo, la parola non è tutto, specialmente per te e ti do atto che esistono dei linguaggi più semplici e misteriosi e forse anche più immediati e veri, che sarebbero poi quelli della comunicazione outre. Outre, eh?
Il gioco per esempio, certo, il gioco, va benissimo, facciamo un gioco! Eh sì, facciamo quel giochino che uno deve ritirare le mani prima che quell'altro colpisca, sai, è un giochino di prontezza di riflessi, sì. Da piccolo lo facevo col gatto. Tac tac, ma poi si litigava, mmh, si litigava a morte perché io pah! pah! pah! gli facevo certi zamponi
Si sa, lo sport degenera sempre
E tutti che mi dicevano: "Vigliacco! Te la prendi perché è più piccolo!"
Intanto non si possono sempre avere a disposizione degli elefanti e poi non mi sono mai piaciuti gli animali intelligenti, sono già viziati, non c'è dialogo
Il cane mi fa schifo, va bene? Con quegli occhi da cane
E i padroni che ci parlano, ma capisci? Parlano coi cani
Gismondo
Ti vedo distratto eh? Forse sei un po' imbecille. Meglio, meglio
L'intelligenza non solo è superflua, ma intralcia
Outre
Certo! È la fisicità che conta: tu saprai certamente che di fronte all'eros, no? Alla libido, eh? Certi istinti sono uguali per tutti, che dici? Forse lì potremmo capirci, eh! È vero?
Gismondo
Mi vuoi un po' di bene?
Potresti innamorarti di me? Un domani?
Respinto, non importa, non mi offendo, vabbè. Non sono il tuo tipo, va bene
Ma Gismondo, credimi, guarda che- guarda che l'amore è importante, sai? L'amore è importante! Per trovare un punto d'intesa, una penetrazione più- voglio dire, ci sarà pure qualcosa che ci accomuna, una strada, qualcosa che valga per me e per te.
Forse esistono delle cose ancora più semplici, eterne, assolute!
La morte
Ti ho fregato Gismondo, eh già, la morte, giusto!
Ma che ne so io della morte
Sì però dev'essere una cosa bella eh? Un attimo in cui tutto si rivela e avresti voglia di dire: "Ecco, è così"
Ho visto un porcellino morire un giorno
T'interessa? Soffriva sai? Mi guardava fissa e gemeva, era come una specie di calma poi il cuore ha cominciato a battergli forte ma era bravo sai ssh, ho avvertito che avremmo potuto capirci, bastava pochissimo
Non era un agonizzante esigente, forse perché aveva capito che quando si muore bisogna anche godere
Se i morenti piangono ancora è perché non godono abbastanza
Certo, il peggio è per chi assiste
Le poche frasi balbettate annunciano solo stupore, fastidio, voglia di togliersi dall'imbarazzo e qualche volta anche paura e schifo
Certo, il peggio è per chi assiste
E mio padre moriva
Io lo avevo già visto molto malato, ma quella volta era diverso
Mio padre se ne andava di attimo in attimo e io rimanevo di fronte a lui per compatire
Capivo che lui non mi ritrovava, ma non basta capire, bisognerebbe essere
Dovevo trovare in me un uomo più grande di me per aiutarlo a morire dolcemente
Ma c'ero solo io
Questo, mi mancava la possibilità di dire una cosa a un altro, questa io non ce l'avevo
Provai ad allungare una mano ma con paura, senza amore
Forse è solo questo che possiamo fare senza ingannare noi stessi
Sudava gocce così grosse che sembrava piangesse con tutto il corpo
In quei momenti è seccante essere diventati poveri come si è
Si manca di quasi tutto quello che occorre per aiutare qualcuno a morire
Mio padre, era solo
Ma se non esiste più neanche un essere, magari in qualche parte del mondo, con cui puoi-
Sono solo
Sono solo
Sono solo!
Il Porcellino (prosa) was written by Sandro Luporini & Giorgio Gaber.
Giorgio Gaber released Il Porcellino (prosa) on Fri Jan 01 1982.