Giorgio Gaber
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[Testo di "Il mio amico Aldo"]
[Parlato]
"Il mio amico Aldo"
C'era una volta un bambino che si chiamava Aldo, che aveva due fratelli: uno, il più piccolo, si chiamava Aldo, e l'altro Aldo.
Questo bambino, che si chiamava Aldo, era un bravo bambino e giocava sempre con i suoi fratelli e con un suo amico, che abitava al piano di sopra, un certo Aldo.
Un giorno la mamma gli disse: "Aldo, adesso che hai compiuto sei anni, devi andare a scuola. Questa sera vai a letto presto che domani ti accompagno. Verrà con noi anche tuo cugino Aldo, che viene anche lui a scuola".
Così la mattina dopo, Aldo e suo cugino andarono a scuola. Sulla porta della scuola incontrarono un bambino, accompagnato dal suo papà, che andava anche lui a scuola, il bambino non il papà.
"Io mi chiamo Aldo" gli disse Aldo che era un po' un chiacchierone.
"Anch'io mi chiamo Aldo!" disse quel bambino. "E anche mio papà si chiama Aldo".
Quando furono entrati in classe, il maestro domandò il nome a tutti i bambini.
"Io mi chiamo Aldo! E lei signor maestro?" domandò quell'impertinente di Aldo.
"Mi chiamo Aldo anch'io" disse il maestro.
In quel mentre entrò il direttore che disse: "Come si chiama questo bel bambino?".
"Si chiama Aldo come me" disse il maestro.
"Oh bella!" fece il direttore. "Mi chiamo Aldo anch'io!".
A mezzogiorno la mamma venne a prendere Aldo a scuola e gli disse: "Mi raccomando, stai composto a tavola, perché oggi c'è a colazione lo zio"
"Chi?" domandò Aldo tutto contento. "Lo zio Aldo?".
"No" disse la mamma. "Lo zio Giovanni".
[Strofa]
La storia che avete ascoltato
È una storia fatta per scherzo
Ma uno scherzo che è anche un po' vero
E lo sa il mondo intero
Che tutti si chiamino Aldo
Qualcosa, in fondo, vuol dire
Vuol dire che tutti i bambini
Son tutti bravi bambini