Murubutu
Murubutu & DJ Caster
Murubutu
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Murubutu & & Il Tenente
Murubutu & Dank & Nema
Murubutu & Mastrosuono
Murubutu
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I maestri è un tributo alla letteratura amata da Murubutu che passa in rassegna i suoi autori preferiti, fra cui vengono esplicitamente citati Allende, Gogol, Márquez, Dostoevskij e Dickens (autore de Il circolo Pickwick).
[Testo di "I maestri"]
[Intro]
Ehi, ehi, ahi ehi my man, eh ehi ehi
Metti corpo e mente
Le direzioni le sai
Tu scegli il mondo che cerchi
Cerca il mondo che scegli
È sciolto in mille universi
Sì, ma un mondo di versi scegli
[Ritornello]
Sono loro i miei maestri, oh man, non c'è limite
Le righe di 'sti testi qua segnan l'iride
E con calma, man, con karma, man
Ma 'sta stampa in carta è un'arma calda
Sono loro i miei maestri, oh man, non c'è limite
La sete di 'sti testi quanto è ineludibile
E domanda, man, ricambia, man
Perché qua mano a mano che avanzi, incanta
[Post-Ritornello]
Abito il mondo che immagino, il contraltare del macero
Li tengo custoditi in una palafitta in acero
Do tacito assenso ad ogni viaggio nel tempo
Perché il viaggio più intenso rimane quello da dentro qua
[Bridge]
Questo è un altro mondo e dunque un altro flow
È un altro mondo e dunque un altro flow
Un altro mondo e dunque un altro flow
Un altro mondo e dunque un altro mondo, dunque
[Strofa]
Io non so più dove vivo, da che cammino arrivo
Da che archivio, se prima ero in biblio
Ora cammino in equilibrio sulle righe di un libro
No, non più libero, alto più o meno un centimetro
Mi muovo tra pagine, margine a calce
Qui è un carcere di impareggiabile stimolo
Stimolo, arrivo tra 'sti vicoli tipici
Indici, incipit, punti, linee, tratti, righi e spazi a dividerli
Divisi in vari "a capi", sommi capi e capitoli
Passerò il giorno con Allende nella casa degli spiriti
Tu miri e respiri immagini uniche tra 'ste pagine umide
Tu sai com'era l'amore ai tempi del colera dopo cent'anni di solitudine
Soli mai visti, storie, trame e imprevisti
Passerò la notte con Marquez tra le memorie delle mie puttane tristi
Ma tanto vale passare un altro scaffale
Se qua il Sud America merita, ma 'sto caldo fa male
Se sale dal sale, basta passare dal mare e levare il disturbo
Mi trovo tra i monti con Gogol tra i racconti di Pietroburgo
I freddi qua pungono, punto ad altri contesti
Accenderò un samovar con Dostoevskij e autori inglesi e tedeschi
I miei maestri, sì sì, 'sti scritti fitti, quattro assaggi
Più passaggi che nel circolo Pickwick
Ti ci affliggi qui tra 'sti righi dritti
Fissi 'sti enigmi qui, ma non li decripti
Ehi, non conta se sono spariti i tragitti dei vivi
Morirò tra i miei miti sbiaditi nella sezione "rari ed antichi"
[Ritornello]
Sono loro i miei maestri, oh man, non c'è limite
Le righe di 'sti testi qua segnan l'iride
E con calma, man, con karma, man
Ma 'sta stampa in carta è un'arma calda
Sono loro i miei maestri, oh man, non c'è limite
La sete di 'sti testi quanto è ineludibile
E domanda, man, ricambia, man
Perché qua mano a mano che avanzi, incanta
[Post-Ritornello]
Vivo nel mondo che celebro, qui le lettere elevano
Io le tengo rovesciate sopra piattaforme in ebano
E quello che penso, sanno quello che sento
Trovo in loro i miei pensieri che rinnovo e confermo, bro
[Outro]
Questo è un altro mondo e dunque un altro flow
È un altro mondo e dunque un altro flow
Un altro mondo e dunque un altro flow
Un altro mondo e dunque un altro mondo, dunque