Dell’Amore e Della Feccia

[Testo di "Dell'Amore e Della Feccia"]

[Intro]
Le scopate migliori te le puoi fare solo qui, in questo appartamento

[Strofa 1]
Pile di tomi, vodka lettone, la tempia pulsa
Divoro la sua vulva calda, rantola convulsa
La stanza puzza di prurito, amor di feccia
La cimice mi corteggia, squallida e godereccia (Già)
La psico-sfera si intreccia con le sue cosce
Dissanguata lentamente come presso un macellaio kosher
In alto i calici! È tempo di celebrare
L'ennesima breccia aperta nella sua corteccia cerebrale
Ho l'accortezza di odiare con discrezione
Di accorgermi del male annidarsi in ogni sua secrezione
Non v'è traccia di luce curativa
Nel suo fiato, un angelo malato veglia sul suo fato
Fetida prossemica, tantra da Malebolge
Lampi di magnesio negli occhi che mi rivolge
Il suo Sole interiore non sorge (No)
È una latente e miserabile stella in eterno convalescente

[Interludio]
Tu sei sola, sei tutta sola, e non potrai liberarti di questa sensazione di completa solitudine finché non guarderai la morte in faccia. E poi neanche: guarda, questa non è che una stronzata romantica... Finché non sarai capace di guardare nella morte, nel buco del suo culo, sprofondando in un abisso di paura

[Strofa 2]
Ho una sigaretta in bocca, fumo la mia noia
La contemplo come Enea guardava le fiamme di Troia
Vorrei amarla, guarirla dalla sua storia
Ma chi si disprezza è immune al contagio da gioia
Il messianismo da saltimbanco è patetico
Sordido narcisismo d'un omuncolo insicuro
Comporta fallimento e temperamento collerico
Col timore non si redime nessuno (Nessuno)
Lo scenario è vagamente hobbesiano
Guerra fredda emotiva per non soccombere invano, ah
Rivoluzione permanente, fermamente in atto (Sì)
Reinventarsi malvagi per non diventarlo
Non gliene faccio una colpa, ma mi disgusta
Corpo da dea pagana e spirito da locusta
Adorabile immondizia, spazzatura d'artista
L'ultimo giro di tango di un idealista