Gianmaria Testa & Éric West-Millette
Gianmaria Testa
Gianmaria Testa
Gianmaria Testa
Gianmaria Testa
Gianmaria Testa
Gianmaria Testa
Gianmaria Testa
Gianmaria Testa
Gianmaria Testa
Gianmaria Testa
Gianmaria Testa
Faccia attenzione signore
C'é una luna che cade stasera
E ci potrebbe colpire
O quantomeno scavare una buca profonda
Così larga e profonda
Da non poterci passare
Se alza gli occhi signore
Fra una nuvola e l'altra
Sotto l'ultima stella del carro
Si dovrebbe vedere
Che si stacca dal nero di pece
E veloce incomincia a cadere
E se restiamo in silenzio, fra poco
Dovremmo sentirne il rumore
Sul frastuono di passi e vetrine
Come un lungo richiamo
Il rumore
Lei sorride signore
Ma io certe notti ne ho viste anche cinque
Di lune cadere
Scintillanti più dei fuochi d'agosto
Sradicare foreste
O ribollire nel mare
E di altre ancora ho sentito soltanto parlare
Da gente distratta alle cose di sempre
Ma molto più attenta alle cose del cielo
Di me
Lei capisce signore
Una luna che cade
Non é un fatto da potersi tacere
Che trasforma una notte qualunque in un sogno
E in un grido
Questo nostro parlare
Se soltanto mi stesse a sentire
Se soltanto un minuto
Senza chiudere gli occhi
Rimanesse anche lei qui con me, adesso
A guardare
Perché c'é una luna che cade stasera
Attenzione signore ci potrebbe colpire
O quantomeno scavare una buca profonda
Ma così larga e profonda
Da non poterla
Da soli
Passare