Pierangelo Bertoli
Pierangelo Bertoli
Pierangelo Bertoli
Pierangelo Bertoli
Pierangelo Bertoli
Pierangelo Bertoli
Pierangelo Bertoli
Pierangelo Bertoli
Pierangelo Bertoli
Pierangelo Bertoli
Pierangelo Bertoli
Caro amico, ti ricordi quando andavo a lavorare
E pensavo di potermi già sposare
E Marisa risparmiava per comprarsi il suo corredo
E mia madre l'aiutava a preparare;
Ed invece di sposarci tra gli amici ed i parenti
L'ho sposata l'anno dopo per procura
Perché chiusero la fabbrica e ci tolsero il lavoro
E ci resero la vita molto dura
Noi ci unimmo e poi scendemmo per le strade per lottare
Per respingere l'attacco del padrone;
Arrivati da lontano, poliziotti e celerini
Caricarono le donne col bastone;
Respingemmo i loro attacchi con la forza popolare
Ma, convinti da corrotti delegati
Ci facemmo intrappolare da discorsi vuoti e falsi
E da quelli che eran stati comperati
E mi viene da pensare che la lotta col padrone
È una lotta tra l'amore e l'egoismo
È una lotta con il ricco, che non ama che i suoi soldi
Ed il popolo che vuole l'altruismo;
E non contan le parole che si possono inventare
Se ti guardi intorno scopri il loro giuoco:
Con la bocca ti raccontano che vogliono il tuo bene
Con le mani ti regalan ferro e fuoco