Francesco Baccini
Francesco Baccini
Francesco Baccini
Francesco Baccini
Francesco Baccini
Francesco Baccini
Francesco Baccini
Francesco Baccini
Francesco Baccini
Francesco Baccini
Come seduto sul bagno mi sento un imperatore
Sono lucido e profondo, leggo per ore
Come disteso su un prato divento una formichina
Saluto la zia cicala e poi continuo la mia fatica
E chissà che vita avrò, sarò felice oppure no
Ma certo un giorno finirò
Forse seduto sul bagno, forse disteso su un prato
Perché sono di passaggio su questo treno affollato
E tu stammi vicino e non farmi capire
Che fra nemmeno centanni saremo foto ingiallite
Come correndo per strada divento una Ferrari
Salgo sui marciapiedi e poi saluto coi fari
Come in piedi su un treno che parte da Crotone
Mi sento un emigrante con la vita di cartone
E chissà che faccia avrò, avrò le rughe si oppure no
Ma certo un giorno finirò
Forse correndo per strada, magari in piedi su un treno
Perché qui è tutto veloce come un arcobaleno
E tu stammi vicino e non mi tradire
Perché a tradire un amico è quasi meglio morire
E chissà che voce avrò, sarò stonato si oppure no
Ma tutto questo finirà
Forse seduto sul bagno, magari in piedi su un treno
Forse disteso su un prato guardando larcobaleno
E adesso mangi un gelato e poi mi corri vicino
E se ti guardo giocare adesso torno bambino