[Testo di "Autunno"]
[Strofa]
Appaio all'improvviso come fossi un lampo nel tuo cielo grigio
Faccio luce a te e poi a te
E a quelli che si aspettano una svolta nel mezzo di un pomeriggio
Se un pensiero nasce, è già un peccato tenerlo per se
Mi sentirei in clausura artistica, tu sai com'è
Mi esprimo, è una sfida balistica, al mio tre: uno, due, tre
Arrivo in faccia, crudo e non professionista, come i Dardenne
La solitudine fa bene, a volte uccide il seme
A volte asciuga dentro nel momento in cui hai più sete
Vedi te, che neanche sul set le maschere ti bastano
Anche quando vuoi mostrarti vero, gli altri raschiano
Sul viso o esigono, ma io mi spoglio così
Davanti ad uno schermo, ho l'anima a transistor
Amplifico i valori, io ti penso, ti voglio bene (Ti amo)
Ascolta il mio respiro, traducilo in storie vere (Ti chiamo)
Però non parlo, è un mio vizio
Quello di usare le parole e farne un gioco
Tu credi sempre a ciò che dico, è il miglior esercizio
Faccio battute tristi, sai, mi diverto con poco
D'altronde ridere allieva il supplizio
Seppur le lacrime san bene in cosa m'idealizzo
Troppo complicato, mi piace farlo semplice
Sebbene omologar-sia facile, poi mi stranisco
Borraccia e asciugamano per correre il rischio
Il traguardo è sempre a un passo, io ma mai che insisto
Tre, due, uno, alzo le braccia, tiro un urlo
Butto a capo e riscrivo l'inizio
C'era una volta come fossi un libro
Come fossi brillo, io sincero più che mai
Sputo fuori l'intestino a dirti quello che non sai
Creo cassetti non tradizionali per metterci i guai
Non mi vedrai mai ricurvo a raccogliere muffa
Mi danno del depresso, sappilo, è una truffa
Gli occhi miei son questi, non nascondo nulla
Mi conosco e son così fin dalla culla (E tu)
Non chiederti se è felice chi non sa ma agisce
Io delle volte ignoro il cuore e mi addormento triste
Altre volte associo il tempo a modelle e riviste
Smile, prima che una ruga le sfinisce
Sai, su ogni faccia c'è una storia, tu dimmi la tua
Raccontami di quanta noia hai provato giù in rua
E non scordarti della gioia che è come la luna
Se non è piena resti al buio, è solo colpa sua
E non sono qui a darvi lezioni alle tre di mattina
Ho sempre agito con l'istinto da pazzo omicida
Se colleziono brutte foto, devo pur metterle a fuoco
E questo mondo è predisposto alla carneficina
Faccio viavai dallo studio alla cucina, sulla via
L'unica finestra qui accesa è la mia
Ci penso spesso, son svegliato dal silenzio
Ma la notte non è notte, cazzo, se la passo dormendo
Uno, dieci, cento, batto i tasti e poi cancello
E come Giacomo, più scrivo e più ripiego su me stesso
E la natura è la condanna nello stesso tempo
Io nello stesso autunno, ed è lo stesso inferno