Strofa 1:
È la storia di chi sa da dove viene e dove va no
Non ha capito bene gli altri dove vanno
Vive tra le iene le sere si beve l'alcool
Vede chi amava e baciava appartenere a un altro
Incapace di adattarsi a questa società
Carente in tutto ma la voce no ce l'ha
Sa che il tempo va veloce e il dolce arriverà, ma sa pure
Che il dolce nuoce ad una certa età
Per questo stampa frasi su basi che a darsi vinto non ci sta
Per seguire l'istinto cambiare mondo non città
Sogna novità, nuovi posti non celebrità
Carico di nobiltà d'animo e volontà crede
Nell'interiorità, non alla fede perché
Più che tenere da, sparge seme di fedeltà
Quindi non sa trattenere le persone a cui tiene perché sa, che chi ci tiene veramente rimarrà
Rit:
Sentirsi fuori luogo in ogni dove
E in ogni luogo soli come fossimo in prigione
Stare a proprio agio nel grigiore
Di un pomeriggio di settembre mentre fuori piove
Come me. (x2)
Strofa 2:
La strada chiama i nomi degli homie di vecchia data
Ricorda ancora il numero di lei che se n'è andata
Ricorda ciò che fu però alla gente
Se ne parla mente, dice chiaramente di averla dimenticata
Ora sta bene solo e solo il suono lo accompagna
In questo martedì piovoso ha l'acqua alle calcagna
La giacca, prima asciutta, adesso zuppa, copre il corpo ma tralascia la sua faccia stanca che si bagna
Legge tra le righe di quotidiani al bar
Che la quotidianità rappresenta troppe sfide
E la sua musica denuncia tutto questo
E gli occhi luccicano, perché ha già in mente il prossimo testo
Come me
(Bridge)
Quest'uomo sullo sfondo sono io
Nel mio mondo sono Dio, io che decido
Io che recido cavi con i quali collegavi me all'oblio
Quanto ci speravi
Rit:
Sentirsi fuori luogo in ogni dove
E in ogni luogo soli come fossimo in prigione
Stare a proprio agio nel grigiore
Di un pomeriggio di settembre mentre fuori piove
Come me (x2)