Piero Soffici
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About Piero Soffici

PIERO SOFFICI è nato il 28 luglio 1920 a Rovigno, terra alla quale è sempre rimasto molto legato e dove è ricordato anche come autore di musica popolare. Nel mondo della musica italiana era molto apprezzato per la sua professionalità e il suo talento artistico, ma anche molto amato per il suo carattere cordiale e disponibile.
E' stato un direttore d'orchestra, compositore, pianista sassofonista, maestro arrangiatore delle maggiori orchestre Rai: l'Angelini, la Fragna, la Barzizza.
In alcune occasioni, è stato pure paroliere italiano.

Ci fa piacere ricordarlo come compositore e arrangiatore, vincitore in rassegne prestigiose quali il Festival di Sanremo e il Festivalbar e detentore della Gondola d'oro di Venezia

Inizia l'attività musicale nella sua città natale, suonando l'ottavino nella banda dei salesiani e passando poi al clarinetto; nel 1937 si trasferisce a Pola, dove lavora come direttore d'orchestra al Teatro Ciscutti e dove conosce Agnese Ines Budicin, che sposa e da cui ha due figli, Viviana nel 1943 e Roberto nel 1946.

Nel 1947, con l’esodo, si trasferisce a Genova, dove, come racconta egli stesso «…….ho fatto il mio debutto suonando la fisarmonica per tutti i bar di caricamento con il «piattino», affidandomi alla generosità dei passanti».

Dopo aver diretto un complesso musicale dell'esercito durante la seconda guerra mondiale, debutta come orchestrale nel secondo dopoguerra, lavorando anche all'estero, e creando poi un suo complesso con cui si esibisce in giro per l'Italia negli anni ‘50, iniziando a comporre alcune musiche strumentali per sassofono (tra cui nel 1955 Sax in vacanza e Caccia al cinghiale).

In seguito, viene ingaggiato come sassofonista da un’orchestra molto importante, con la quale si trasferisce per sei mesi in Germania a Garmisch.

Ritornato, a Milano viene scritturato come arrangiatore della casa discografica Philips

Dopo l'esperienza alla Philips, nel 1959, viene chiamato da Giovanni Battista Ansoldi come direttore artistico della casa discografica Primary.

Soffici diventa in seguito direttore artistico di altre due etichette di Ansoldi, la Variety e la Ri-Fi, e in questo ruolo collabora con molti artisti delle etichette, come Fred Bongusto, Ghigo Agosti, per il quale scrive la musica del suo più grande successo, “Coccinella” e Cocky Mazzetti, per la quale compone “ Qualcuno mi ama” Con questa canzone debutta come direttore d'orchestra al Festival di Sanremo 1961 (la canzone viene incisa anche da Luigi Tenco).

Nel 1960 scrive, assieme a Pier Quinto Cariaggi, “Caro Gesù bambino” che, nell'interpretazione di Christian Morandi, partecipa allo Zecchino d'Oro 1960.

Nel 1963 ottiene il suo più grande successo come autore con “Stessa spiaggia, stesso mare”, testo di Mogol, interpretata da Piero Focaccia e da Mina. In entrambe le versioni, risultò uno tra i dischi più venduti dell'anno.

Nello stesso anno scrive sia il testo che la musica del più grande successo di Vasso Ovale, “Pietà”, canzone che entrerà in classifica l'anno successivo.

Torna al Festival di Sanremo nel 1964, con “Tu piangi per niente”, incisa da Lilly Bonato e Richard Moser jr..

Nel 1966 collabora con Gino Paoli, arrangiando le canzoni dell'album Le canzoni per Emmeti, che il cantautore realizza con Lea Massari.

Scrive, inoltre, con Mogol “Perdono” per Caterina Caselli, canzone vincitrice del Festivalbar 1966.

Ottiene un altro grande successo al Festival di Sanremo 1969 con “Quando l'amore diventa poesia”, interpretato da Orietta Berti e Massimo Ranieri. Nello stesso anno partecipa a “Un disco per l'estate 1969” con “Viva la vita in campagna”, interpretata da Carmen Villani.

Nel decennio successivo scrive canzoni per Iva Zanicchi, Rosanna Fratello, i Dik Dik, e incide alcuni dischi di musica strumentale con la sua orchestra.

Nel 1980 collabora con suo figlio, Roberto Soffici, assieme a Luigi Albertelli e Claudio Daiano, arrangiando quello che resterà il suo più grande successo, “Io ti voglio tanto bene”.

Partecipa per l'ultima volta, come autore, al Festival di Sanremo 1983 con “Avrò”, presentata da Giorgia Fiorio.

Continua l'attività in sala d'incisione ancora per qualche anno, incidendo anche alcune canzoni in dialetto legate alla sua città natale, Rovigno e ispirate, a volte, ai versi dei due poeti locali Giusto Curto e Eligio Zanini, cultori della parlata dialettale rovignese.

Anche se anziano, trova nella sua città natale la musa ispiratrice, nascono, come ci confida, «…le mie canzoni per Rovigno, le più sincere, quelle che amo di più» per poi ritirarsi a vita privata alla fine degli anni ‘80; trascorre gli ultimi anni alla Casa di riposo per musicisti “G. Verdi”, in cui si ritira con la moglie, dove. scompare nel 2004

Piero Soffici Q&A

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